#3 Esattezza

Six Memos for the Next Millennium: seguendo le tracce di Italo Calvino, stiamo analizzando come i valori alla base delle Lezioni Americane possano ispirare i brand.

Gli antichi egizi simboleggiavano l’esattezza mediante l’immagine di una piuma posta sul piatto di una bilancia che serviva a pesare le anime. Il nome di quella piuma era Maat, il cui geroglifico rappresentava anche l’unità di misura fondamentale, i 33 cm del mattone unitario, e la nota fondamentale del flauto. Possiamo definire l’esattezza in antitesi alla vaghezza del linguaggio approssimativo.

“viviamo sotto una pioggia ininterrotta d’immagini; i più potenti media non fanno che trasformare il mondo in immagini e moltiplicarlo attraverso una fantasmagoria di giochi di specchi.”

Molti anni prima dell’esplosione di Internet, Calvino mette a fuoco il problema cruciale che ci troviamo ad affrontare ogni giorno: l’overload di informazione e la moltiplicazione infinita di immagini irrilevanti creano un fortissimo rumore di fondo e rendono urgente la ricerca di senso in ogni artefatto della comunicazione umana.

Nato alla fine degli anni 70, il brand creato da Milton Glaser per la città di New York, ha utilizzato il pittogramma del cuore in modo icastico e innovativo. La chiarezza del segno e del messaggio, ne fanno ancora oggi uno dei brand più conosciuti e imitati al mondo.

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L’associazione nonprofit Cystic Fibrosis Trust ha scelto di utilizzare il proprio logo per raccontare, attraverso messaggi brevi e incisivi, in cosa consista la malattia, quali sono i problemi di chi è affetto da questa patologia e quali sono i fini associativi.

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Monoprix, insegna francese della grande distribuzione, ha sintetizzato l’immagine dei propri prodotti a marchio, riducendoli alla descrizione esatta della referenza. Il look and feel, estremamente colorato e pop, bilancia l’approccio minimalista della comunicazione.

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