Casa Vinicola Zonin, Tenuta il Bosco Rebranding

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Tenuta il Bosco, una Marca capace di raccontare la semplicità dei vini quotidiani assieme alla complessità del Pinot Nero.

Sette generazioni di storia fanno di Casa Vinicola Zonin una delle più importanti realtà imprenditoriali vinicole italiane, e una tra le prime anche in ambito internazionale. Grazie a un team di professionisti tra i più esperti in Italia, che riescono a garantire un costante sviluppo qualitativo dei prodotti, l’azienda si fa portabandiera del territorio e delle eccellenze che esso può esprimere, con una vocazione ben precisa, ovvero quella di portare le sue tenute ad essere riconosciute internazionalmente, sia agli occhi del trade che dei consumatori: “ad ogni regione la sua tradizione, ad ogni regione il suo vino”.

Tra i suoi vitigni, con una superficie complessiva di 152 ettari di vigneto, Casa Zonin può annoverare anche Tenuta il Bosco, seconda azienda viticola dell’Oltrepò Pavese, territorio storicamente vocato a produzioni eterogenee, nobili come lo Spumante e popolari come la Bonarda. Questa straordinaria diversità microclimantica ha però creato un problema di posizionamento e brand architecture.

CBA Tenuta il bosco Vigne 1

La tenuta è infatti da sempre considerata un punto di riferimento per la Bonarda e può vantare un’immagine percepita molto forte su questa tipologia di prodotto. Ma in realtà Tenuta il Bosco è nata con un’altrettanto forte vocazione spumantistica, che l’azienda vuole assolutamente raccontare e valorizzare, offrendo prodotti di elevata qualità e dalle caratteristiche organolettiche uniche.

Una sfida non semplice da affrontare, viste le enormi differenze tra le due vigne, ma stimolante perché mossa da una scelta coraggiosa, ovvero quella di raccontare attraverso i propri prodotti le ricchezze di un territorio che in realtà in pochi conoscono: l’Oltrepò.

CBA Tenuta il bosco Before After logo

Tenuta il Bosco deve diventare una Marca capace di raccontare la semplicità dei vini quotidiani assieme alla complessità del Pinot Nero. Il primo passo è stato di conseguenza quello di mettere meglio a fuoco gli asset del brand, ripensando alla segmentazione dell’offerta e al packaging system, per rafforzarli in entrambi i due prodotti di punta. Il marchio della tenuta conserva la mascotte dello scoiattolo per dare continuità all’immagine di marca, guadagnando in statura grazie al ridisegno più sintetico. Tutte le etichette, differenti per famiglia, sono accomunate dalla forma che richiama il disegno della lettera u0022Ou0022, iniziale di Oltrepò.

Oltrenero e Philéo, due vini che condividono le stesse radici, quelle del Pinot Nero. Abbiamo ripensato ad entrambi i pack, cercando di caratterizzarli il più possibile attraverso colori, forme e materiali in grado di sottolinearne la diversa vocazione ed il diverso metodo di realizzazione, Metodo Classico per l’Oltrenero e Charmat per il Philéo.

Tra tutti i vitigni a bacca rossa del mondo, il Pinot Nero è considerato uno dei più nobili e allo stesso tempo uno dei più difficili da interpretare. Da qui ci siamo mossi per delineare l’identità di questo prodotto e farlo diventare il fiore all’occhiello della tenuta, con lo scopo principale di elevare la percezione della cantina agli occhi degli esperti di settore. Per Poggio Pelato abbiamo utilizzato un trattamento unico e caratterizzante rispetto agli altri vini di Tenuta il Bosco che riprende i codici dei più prestigiosi vini in circolazione.

Barbera, Bonarda, Malvasia. Tre icone della tradizione enologica lombarda, che si caratterizzano per un linguaggio molto classico ma anche per un’immagine un po’ stereotipata di vini senza qualità. L’intervento di CBA è stato proprio quello di ribaltare questo stereotipo, valorizzando in primo luogo il territorio di provenienza delle uve, l’Oltrepò Pavese appunto, e raccontando sull’etichetta, attraverso uno stile contemporaneo e leggero, le caratteristiche differenzianti e le peculiarità di ciascun vino.